di Lucia Rota Andersen
Le Terre di Dante: un viaggio in Italia alla scoperta di luoghi incantati, descritti con l’esperienza e gli occhi di Lucia Rota Andersen. Un modo piacevole per immaginare e – perché no? – programmare il prossimo viaggio sulle orme di Dante Alighieri.
Segui i nostri articoli sui viaggi e lascia pure il tuo commento oppure proponi tu stesso un luogo da visitare e noi lo raccontaremo qui per gli amici della Società Dante Alighieri.
Nel 1992 nascono ”I Parchi Letterari”. Offrono visite guidate, creano eventi , attività enogastronomiche e artigianato. Nel 2014 é la volta di “Le terre di Dante”.
Nel 2015 noi della Dante di Copenaghen siamo andati alla scoperta dei luoghi in cui Dante ha vissuto, sofferto e trovato ispirazione. Attilio Moroni, presidente de ”Le terre di Dante” é stato presenza attiva durante tutto il viaggio arricchendolo con molte e graditissime sorprese.
Il nostro primo hotel “Gli Usignoli” era un agriturismo fantastico a 40 chilometri da Firenze.
Ottimo il trattamento, bellissimo il panorama.
Prima tappa a Firenze dove Dante è nato nel 1265. La città era un intrico di vie strette, di case addossate le une alle altre, con orti, vigneti e giardini. Molte le chiese, numerosissime le torri.
Nel 1302 Dante lascia Firenze perché condannato all’esilio.
Passa i primi giorni a Gargonza, borgo medievale a 545 m. d’altezza. Oggi è un hotel. Il figlio del proprietario conte Guicciardini ci ha raccontato la sua storia.
Visitiamo Poppi. Vicino al castello un busto di Dante. Nei sotterranei la ricostruzione della battaglia di Campaldino del 1289 a cui il poeta partecipò . .
Nella splendida foresta del Casentino ecco il monastero e l’eremo di Camaldoli.
Nel 1314 Dante lascia la Toscana per la Romagna. Ci andiamo anche noi ma in treno. Prendiamo
“La Faentina”. Nata nel 1893 mette in comunicazione la Toscana con la Romagna. Sono 101 chilometri, in un paesaggio indimenticabile.
Scendiamo a Brisighella, bella cittadina medievale ai piedi di tre pinnacoli rocciosi. Nel centro domina la cosidetta “Via degli asini”, suggestiva strada sopraelevata. Il nome deriva dall’uso di far passare per la via le carovane di animali adibiti al trasporto del materiale dalle vicine cave di gesso.
A Villanova di Bagnacavallo entriamo nel Museo etnografico della civiltá palustre dove. La super simpatica direttrice ci ha fatto vedere come si viveva allora.
Eccoci a Ravenna dove Dante visse i suoi ultimi 6 anni ospite di Guidio da Polenta.
Pernottiamo all’Hotel Centrale. l’Assessore della Cultura la dr. Ouidad Bakkali ci porge il benvenuto della città. Visitiamo il Museo Nazionale, il Battistero Neoniano, San Vitale, Galla Placidia. Il presidente del comitato Dante di Ravenna ci presenta lo scrittore . Conclude davanti alla sua tomba gelosamente custodita dai frati di San Francesco che evitarono ai fiorentini di riaverne le spoglie .
Entriamo nella Pieve di S.Donato in Polenta dove secondo Carducci Dante si fermava a pregare quando era ospite dei signori di Ravenna.
Saliamo a Bertinoro nota come balcone della Romagna data la bellissima vista che offre. In piazza c’è una colonna con molti anelli. Il visitatore che arrivava a cavallo in città legava il cavallo a un anello che apparteneva alla famiglia che voleva vedere. Noi non l’abbiamo fatto anche se eravamo ospiti del consiglio comunale. L’assessore al Turismo e Cultura Mirko Capuano con alcuni membri del consiglio ci ha offerto un “rinfresco con vista”
Il nostro viaggio si è concluso a Portico di Romagna. La strada antica che dalla Toscana giungeva in Romagna sfiorava la Cascata dell’Acquacheta che Dante rievoca dalla quale sarà passato per Portico di Romagna dove la famiglia dei Portinari, la famiglia della Beatrice dantesca aveva un suo palazzo. A Portico abbiamo degli ottimi amici, la famiglia Cameli proprietaria de “Al vecchio convento”. Se non ci siete mai andati dovete farlo. Bello il posto e i dintorni, magnifica la cucina, ottima la scuola di italiano che gestiscono e tanta tanta simpatia.
Buon divertimento!