- Cosa significa essere un poeta al giorno d’oggi
Significa vivere una sorta di discrasia, tra come il poeta si sente e come viene percepito e utilizzato in concorsi, pubblicazioni ecc, asservito a fini che non attengono alla dignità della poesia in quanto tale. Non escludo naturalmente la consapevole disponibilità del ”poeta” a certi percorsi.
Problematica è anche l’atteggiamento del lettore nel confronto della poesia: di avvicinamento, approfondimento,valutazione, interesse in genere o disinteresse più o meno accentuato e nemmeno spiegato.
Per se stesso il poeta che tenta di essere tale penso che debba essere un innmorato della parola, del ritmo del calore e del colore e li coltivi costantemente
- Poeti si nasce o si diventa? Raccontaci il tuo percorso.
Non saprei dire se si nasce poeta, ma non potrei escluderlo-Sicuramente credo che , una volta avvertita la vena poetica, la si debba alimentare con letture e esercizio di scrittura. Io non sono nata poeta e non so se lo sono mai diventata.Ci provo. Ho cominciato a scrivere in corrispondenza a una esperienza dolorosa. Trattenendola in parole scritte, la ho oggettivata e gradualmente decantata.
Poi ho continuato con sentimenti, esperienze, situazioni, vissute o immaginate o colte in altri.
- Cosa non ti piace e ti piace della poesia in generale? Chi ti ha influenzato e chi hai evitato di assomigliare … e perché!
Della poesia in generale non mi piace la inautenticità, la faciloneria, il proporsi come tale anche quando propone banalità o mancanza di etica, la dipendenza dalla committenza, fino al punto di snaturarsi per compiacere chi ”conta” per dare visibilità.
Mi hanno influenzato poeti come Saffo, Alceo ,Virgilio, Catullo, Dante, Leopardi, Montale, Ungaretti, Sandro Penna, Mariangela Gualtieri , Maria Luisa Spaziani... Non mi sono preoccupata di non assomigliare a poeti che, fin dalla prima lettura, ho sentito lontani anni luce dal mio modo di intendere la poesia. Li ho lasciati nel loro ambito, sine cura
- Devi usare 4 libri di poesia da regalare al tuo peggior nemico. Hai qualche titolo o nome di autore e perché?
Per il mio peggiore nemico non spenderei un euro neppure per fargli un dispetto. Anche perchè, rischierei di regalargli 4 libri per me pessimi e forse per lui, che non stimo,ottimi
- In Italia ci sono circa 4 milioni e mezzo di poeti o presunti tali… ti fa paura la concorrenza?
Partecipo raramente a concorsi, pubblico poco, non mi preoccupa la concorrenza. Mi disgustano invece le ”cordelline”, cioè il fatto che la eventuale bravura di un poeta venga soffocata da privilegi legati a conos.cenze, amicizie ecc.
- Dicono che la poesia non vende, oppure solo pochi eletti riescono ad avere una certa notorietà. Cosa ti aspetti da te ? Fama, riconoscenza oppure solo piacere di piacere?
La poesia non vende abbastanza e purtroppo la notorietà è limitata a pochi eletti, ma comincio a notare una inversione di tendenza, favorita dai social. La divulgazione della poesia, mette in luce ”nei” insospettati in poeti di nome e evidenzia poeti emergenti o sconosciuti di valore.
Mi aspetto coerenza nei confronti di me stessa , quindi piacere di scrivere e piacere di piacere
- Dove e quando scrivi? Ha un determinato orario la tua cretività o luogo dove si fa sentire ancora di più?
Scrivo dove e quando sento l’urgenza di mettere nero su bianco. Basta che trovi un angolino non trafficato e silenzio intorno
- Quali poeti sconosciuti al grande pubblico ma notevoli che hai letto e ammirato nei social ti hanno colpito e perchè?
a) Ludovica Trimarchi. Creativa, capace di inventare mondi straordinari, abitati da esseri in grado di vivere sentimenti autentici, sempre più rari tra gli uomini
b) Armando Saveriano. Eclettico, sperimentatore, carismatico, realista fino all’osso, surrealista convinto. Umano sempre, grande nel dolore, ironico di fronte a falsi problemi e a poeti e scrittori gonfi di fumo
- Diceva Charles Baudelaire ”Il peggior nemico di un poeta è un poeta ”. Cosa voleva dire secondo te. Sei d’accordo?
In questi termini non sono d’accordo. L’antagonismo tra poeti non dorebbe sussistere se nasce da invidie, malinteso spirito di concorrenza, senso di superiorità. Se sussiste, ci devono essere ragioni gravi, che toccano la dignità dl poeta, ma soprattutto dell’uomo
- Ti obbligano a dare una definizione di te stessa, come scrittrice. Raccontaci.
Sono una scrittrice che scrive quando ne sente il bisogno e vuole comunicare a eventuali lettori il suo sentire, il rispetto della scrittura in quanto tale, dal piano sintattico a quello retorico, il gusto della parola che suona e crea.
- Devi invitare un poeta a cena. Tra quelli ancora in vita e no, chi sceglieresti e perchè?
Leo Vale: giovane uomo, amante dei classici, interessato a mille problemi,virtuoso della parola in poesia, usata in tutte le sue potenzialità di sostanza e di effetto, attraverso una straordinaria competenza nell’uso delle figure retoriche di suono. Profondo e piacevole. Tra l’altro,notevole buongustaio e creatore di ricette super.
Le mie poesie
Foto: Dino Ignani
BIBLIOGRAFIA
Elena Deserventi, piemontese di origine, grossetana di adozione, laureata in lettere moderne, ha insegnato fino alla pensione, italiano e latino nei licei scientifico e classico di Grosseto.
Ha sempre amato leggere scritti in prosa e versi di autori classici e contemporanei, ma ha cominciato a dedicarsi a scrivere poesia e narrativa da circa 12 anni.
Ha pubblicato componimenti poetici su “Pagine” e in Antologie (Ed. Antologica Atelier). Sta per uscire la Silloge poetica Sassi e Piume Edizione Controluna.
Nel 1914 ha pubblicato il romanzo Dentro la Ragnatela Ed. Il Saggio.
Nel 1919 ha curato l’Antologia di poeti vari contemporanei Nel Corpo della Voce (Ed. Controluna), commentando le liriche dei poeti inclusi. Sui Social fa parte di alcuni gruppi poetici di un certo rilievo.
Gestisce una pagina in cui posta e commenta le liriche per lei di particolare interesse e le correda di commento critico.
E’ amministratrice di un gruppo su FB in cui propone esercizi di poesia, giochi linguistici, costruzione di racconti, aperto non solo agli iscritti,ma a chi desidera partecipare
POESIA N°1
Sbuffi di schiuma sanguigna
sul fior delle onde di acque
innocenti
Non voci rauche di
uccelli
ma singhiozzi rotti
echi
di gole chiuse
in delirii
Non guizzi di pesci d'argento
ma stracci di vita
vinta
appesi a flora e fauna
avvolte in strani perché
Dissonanza inquietudine
Sul fondo giace
Insepolto
il grido perpetuo
di chi chiede vendetta.
POESIA N°4
Quando ti abita la tristezza
Il giorno allunga la sera
E nella luce che si fa opaca
gli spiragli sono brevi sentieri
fra brillare di lacrime
e voci di preci
Arriva la notte
non muore l'affanno
si arrotola lento
In un gomitolo impervio
di fili rappresi
POESIA N°2
Leggerti negli occhi
parole e luci
Immaginare in te le mie speranze
Vivere la sferza delle
antitesi
È come sentirsi soli alla deriva
e scorgere l'approdo
e muoversi a fatica l'acqua lallare in gola
le gambe senza forza
in moto perso e sforzi
senza senso
Tra sterpi ispidi devianti
si annida
il fior del verde
Nel tratto verso il fondo
io ti intravedo -
Tra sogno e realtà
tendo la mano aperta per una carezza
da te sempre respinta
quasi una debolezza
Ora all'incontro
Non so se sei o sembri
Io riposo le paure
su di te
Le ondate si distendono placate
le membra vanno a ritmo
modulato
Non so dov'è la riva
ma ti sento
nel tua attesa nello sfiorarti a me
Se appiglio vero o di fede
mistero
Non so
POESIA N°3
Improvviso il sole esce
da un'alcova di nubi furenti e spacca ogni resa
con scudisci di luce
Si alza da intrecci sensuali il mattino
Ha gocce di perle nell'oro
Si spande su strade che grondano crepe
sudano ruote e freni roventi
Se un canto si leva è voce
di bimbo
di angelo in volo
di rondine al nido
Lontani i colpi votati alla morte
lontani e ingoiati da fosse urlanti
silenzi che graffiano rupi
di scarti
sguardi miopi a resti
di maschere
simili a volti non ancora imbestiati