Morten Beiter scrive un articolo su Matera pubblicato da Weekendavisen il 9 maggio scorso.
Si riferisce alla visita di Luisa Levi al fratello Carlo condannato al confino ad Aliano (in provincia di Matera) perché antifascista e al libro di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli” pubblicato da Einaudi nel 1945.
80 anni dopo Morten Beiter va a Matera .
Si ferma a guardare la città dal Sasso Barisano che Luisa Levi aveva paragonato all’inferno.
Nel 1993 Matera è riconosciuta patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
10 anni dopo vi viene girato il film “La passione di Cristo “con Mel Gibson.
In passato i politici parlarono di Matera come “vergogna nazionale”. Si corse ai ripari .
Dalla ”città alta” si cominciò a scendere nella città vecchia dove oggi abitano 3000 persone sulle 60000 che abitano a Matera.
“Abitare qui non è come abitare in altre vecchie città italiane note per la loro bellezza.”- dice Raffaele Pentasuglia. Aveva lasciato la città per Milano dove aveva studiato fisica. Nel 2008 ritorna a Matera. “ Come fisico non ho un futuro.Torno a Matera e mi occupo di ceramica per i turisti” . Un turista entra nella sua bottega. Desidera comprare un “monachicchio” figura di creta che rappresenta una specie di nanetto burlone. Tra i temi prediletti di Pentasuglia c’è il mondo fantastico popolato da gnomi e fattucchiere della tradizione magico- popolare lucana.
In una costruzione in fondo al Sasso Barisano c’è la sede di Fondazione Matera 2019. La direttrice Rossella Tarantino parla di alcune mostre in programma. Una si occuperà di turismo con i suoi aspetti positivi e negativi ( vedi Firenze e Venezia , diventate talvolta brutta copia di sè.)
A Matera, capitale europea della cultura 2019, ci si aspetta almeno un milione di visitatori.
Nella Pinacoteca , nel bel Palazzo Lanfranchi, una volta sede del liceo classico e dove insegnò Pascoli, si possono ammirare quadri di Carlo Levi. Tra questi, imperdibile, la sua grande tela dedicata alla civiltà contadina lucana che l’artista ebbe modo di conoscere durante i mesi di confino.
Morten Beiter parla con la direttrice Marta Ragozzino anche di altro come ad esempio dove si può cenare. Lei nomina l’Osteria Malatesta a due passi dalla bellissima piazza San Giovanni nel centro storico di Matera . La cucina è casalinga. Durante le calde serate estive , in piazza San Giovanni, proprio vicino all’ osteria, spesso ci sono concerti . L‘osteria è nata e continua ad evolversi attraverso il contributo di tanti “amici”. I menù li ha realizzati un “amico” che lavora il cuoio. Le brocche in cui si serve il vino sono dipinte a mano da un’ amica ceramista.
L’osteria è anche un cibo per l’anima. Scrittori, scultori e fotografi possono esporre sulle pareti dell’osteria le loro opere. I concerti dell’osteria sono ormai un appuntamento fisso per la musica dal vivo a Matera.
Quest’articolo di Morten Beiter é un invito ad andare a Matera per scoprirne la storia e la bellezza.