- Cosa significa essere un poeta al giorno d’oggi.
Credo che essere poeta significhi raccontare il proprio tempo, sia ieri che oggi. Viviamo una era di grossi cambiamenti e grossi turbamenti e giocoforza il poeta, se veramente possiede un animo atto a coglierne tutte le contraddizioni, sarà inevitabilmente coinvolto e anche chiamato a narrarle.
- Poeti si nasce o si diventa? Raccontaci il tuo percorso.
Poeti si nasce, senza dubbio, come si nasce cantanti, pittori o artisti in genere. Per la verità da ragazzina già scrivevo, stupendo i miei insegnanti, meravigliati dalla profondità delle mie esternazioni, che, pur non potendosi chiamare propriamente poesia, ne avevano tutte le premesse. Ho interrotto per lungo tempo, poi ho ripreso e utilizzato la poesia come sfogo personale, rendendomi poi conto che non mi accontentavo e sono partita alla ricerca del verso giusto, della musicalità e lo studio dei grandi poeti.
- Cosa non ti piace e ti piace della poesia in generale? Chi ti ha influenzato e chi hai evitato di assomigliare … e perché!
Come ho evidenziato sopra, non mi piace a volte l’uso che se ne fa della poesia. Col tempo, appunto, ho capito che per non restare fine a se stessa, la poesia avrebbe (doveroso il condizionale) il compito di essere universale e leggibile da tutti, nel senso che dovrebbe racchiudere l’intero universo del mondo umano e creare, così, una sorta di dialogo e di appartenenza. Ed è questo, in fondo, l’aspetto che prediligo. Non so se mi abbiano influenzato, ma ho amato da sempre i versi di Lorca, della Merini, di Campana.
- Devi usare 4 libri di poesia da regalare al tuo peggior nemico. Hai qualche titolo o nome di autore e perché?
Mi viene da ridere. Forse 4 libri non mi vengono in mente, ma sicuramente regalerei al mio peggior nemico una raccolta di Franco Arminio e di Gio Evan, pseudo poeti che non apprezzo per la banalità dei versi e sinceramente mi stupisco del loro successo editoriale.
- In Italia ci sono circa 4 milioni e mezzo di poeti o presunti tali… ti fa paura la concorrenza?
Affatto. Voglio credere che in un mondo giusto ci possano essere delle scremature e dei riconoscimenti. Ma non siamo in un mondo giusto.....In tutti i casi non la temo perchè non mi appartiene il senso della gara, dell’essere primi a tutti i costi.
- Dicono che la poesia non vende, oppure solo pochi eletti riescono ad avere una certa notorietà. Cosa ti aspetti da te ? Fama, riconoscenza oppure solo piacere di piacerti.
La poesia non vende, questo è sicuro e non è nemmeno una novità. Sono realista e anche, come si evince dal titolo della mia raccolta, in continua contraddizione con me stessa, dal sogno passo alla cruda realtà in un nanosecondo. Detto questo, non mi aspetto nulla, tanto meno di arricchirmi con la poesia. Spero in un minimo di stima poetica da parte di chi mi legge: questo, in un mondo dove tanti scrivono (e nessuno legge!), sarebbe già un buon risultato.
- Dove e quando scrivi? Ha un determinato orario la tua cretività o luogo dove si fa sentire ancora di più?
Non ho orari e posti. Accade in maniera molto semplice, mi balena un’idea in testa, spesso complice la musica, e poi la rielaboro; può anche succedere che abbandoni quella idea perchè non riesco a svilupparla come voglio, sono molto pretenziosa e severa. Lascio a volte maturare, anche mesi, a volte sboccia qualcosa, a volte no.
- Quali poeti sconosciuti al grande pubblico ma notevoli che hai letto e ammirato nei social ti hanno colpito e perchè?
Il principale social che utilizzo è facebook, dove ho conosciuto parecchi poeti. Leggo da parte di alcuni versi molto validi, ho ammirato lo stile di Elena Circei, Carla Viganò, Claudia Magnasco.
- Diceva Charles Baudelaire ”Il peggior nemico di un poeta è un poeta ”. Cosa voleva dire secondo te. Sei d’accordo?
Per intendere bene cosa volesse dire Baudelaire con questa affermazione, dovrei vivere il suo tempo, parecchio lontano dalla mia modernità. A me fa pensare a un poeta che si lacera dentro di sè fino ad arrivare a scrivere il suo tormento. In questo senso non sono affatto d’accordo, perchè, anzi, la poesia, come tutte le arti in genere, favorendo l’espressione e la creatività dell’individuo, in un certo senso lenisce le inquietudini e di conseguenza l’estro poetico è salvifico.
- Perchè acquistare il tuo libro ?
Semplice: è bello! Scherzo, non sono io che devo pubblicizzarmi, sarei poco obiettiva, conto sul passaparola. Riporto le parole di chi mi ha letto: ”versi a tratti commoventi, che schaffeggiano, accarezzano, sorridono”.
- Devi invitare un poeta a cena. Tra quelli ancora in vita e no, chi sceglieresti e perchè?
In ordine cronologico Foscolo, Ungaretti e la Merini. Il primo ha celebrato l’eternità delle azioni eroiche, con versi intensi e struggenti. Ungaretti per la sua capacità espressiva, la Merini perchè ha precorso i tempi con i suoi versi carichi, spesso, di sensualità quasi esplosiva.
BIOGRAFIA
Rita Licenziato nasce a Napoli, dove risiede attualmente.
Diplomata all’Istituto Magistrale di Napoli nel 1986, a soli vent’anni affronta la vita lavorativa, ricoprendo diverse mansioni presso noti studi legali napoletani.
Coltiva la passione del teatro, frequentando l’Accademia di Arte drammatica “V.Bellini” di Napoli.
E’ socio fondatore della onlus “AYO”, associazione che opera nell’ambito delle adozioni internazionali, organizza attività di raccolta fondi e promuove in Italia ogni attività diretta alla adozione di bambini.
Da sempre appassionata di lettura, scrisse la sua prima poesia a undici anni, proseguendo nel tempo, ad intervalli e pause più o meno lunghe. Oggetto della sua scrittura sono temi comuni come l’amore, la morte, gli orrori della vita.
Ha tre amori che costituiscono il fulcro della sua esistenza: la famiglia, il marito e le sue gatte.
Ha partecipato al Concorso Nazionale di Poesia “Histonium, vincendo il premio Unico per la Regione Campania per la sezione dialettale con la poesia “Viento e mare”.
Ha inoltre partecipato al Concorso Nazionale ed Internazionale “La finestra eterea”, vincendo il primo premio con la poesia “Ombre”.
Ha, altresì, sempre con “La finestra eterea”, vinto il primo premio con la poesia “Rapimento”.
Presente nell’antologia “Inchiostro e anima” e nell’antologia “Verrà il mattino e avrà un tuo verso”, rispettivamente per gli anni 2012 e 2013.
Nel 2019 ha pubblicato la sua prima silloge dal titolo “Dentro/fuori”.
POESIE
INQUIETUDINE
Non s’arresta il pianto
e non si placa
questa sete di giustizia
Il sonno tarda ad arrivare
aggrovigliata a perché
senza risposta
L’onda lunga di una notte
più nera dell’inchiostro
gode
del martellio nel petto
come il dan dan
di campane a morto
DAN
DAN
DAN
MORTI
VITTIME
STRAGI
DAN
DAN
DAN
Sinfonia a lutto
la mia inquietudine
a rimarcare
MILLANTATO CREDITO
E sì che pensavamo
di esser invincibili
nella gaiezza
di un’età spensierata
del tempo che fu.
E sì che pensavamo
di poter toccare
la punta del cielo
con la forza del pensiero
Abbiamo conquistato il mondo?
Abbiamo toccato la punta del cielo?
Ricordi confusi di fortezze espugnate
affollano la fantasia del presente
con la netta convinzione
di un millantato credito
IL PAGLIACCIO
Evito di esistere
nelle mie abitudini
Un burattino, un pagliaccio
nelle mani del vile fare
Svuotata è l’essenza di me
della vera me
Io sono altro
Mi illudo e combatto
per affermarlo
per confermare
che esiste altro
da me, di me
Sono altro
E lo urlo a voce bassa
perché nessuno capirà
Inutile
Forse solamente sono
E non mi basta
MARKETING
Soccombiamo
a leggi di mercato
più che a leggi di natura
spingendo carrelli colmi
di sogni trasferiti
nell’avere più e
ancora di più
Non mi sottraggo
- ahimè –
alla confusione
essere/avere
posseggo quindi sono
e un tal Cartesio
strabuzza gli occhi
e mi boccia in filosofia