Gabriele Galloni giovane poeta contemporaneo è nato a Roma il 09/06/1995 e scomparso a Roma il 06/09/2020.
Nato e vissuto al Trullo, periferia della zona sudovest di Roma, Gabriele sin da piccolo ha manifestato la sua propensione per il mondo artistico ed il suo facile apprendimento per la lingua italiana, si pensi che già a due anni sapeva leggere le parole componendole lettera per lettera.
Inizia a scrivere i suoi primi versi all'età di 14 anni, nel 2012 viene inserito il suo primo scritto in una antologia di testi realizzata dall'Istituto cine TV R. Rossellini.
Nel 2014 vengono pubblicati alcuni suoi versi in un libro raccolta di giovani poeti dal titolo “Impronte”.
Nel 2015 incontra lo scrittore Antonio Veneziani, il quale diventerà il suo mentore per il resto della sua vita.
Dal 2017 al 2019 pubblica cinque libri: “Slittamenti” edito da Augh! Edizioni (2017), In che luce cadranno ed. RP libri (2018), Creatura breve ed. Ensemble (2018), Sonno giapponese libro di piccoli racconti ed. Italic Pequod (2019), L'estate del mondo ed. Marco Saya (2019).
Nel 2018 diventa codirettore della rivista di poesia online Inverso insieme a Mattia Tarantino.
Nel dicembre 2020 esce il suo primo libro postumo “Bestiario dei giorni di festa” del quale Gabriele aveva già accordato il contratto con Ensemble Edizioni, a dicembre del 2021 esce il suo secondo libro postumo “La luna sulle case popolari” ed. ChiPiùNeArt e a maggio 2023 l'editore Crocetti per Feltrinelli pubblica il libro “Sulle rive dei corpi e delle anime” dove sono raccolti i quasi tutti i versi di Gabriele esclusi quelli del libro “Bestiario dei giorni di festa”.
Vincitore di innumerevoli premi letterari nazionali, internazionali e attribuzioni di Menzioni d’Onore, Gabriele viene oggi riconosciuto come uno dei migliori giovani poeti di questa epoca.
Il 18 giugno 2024 è stato presentato un bellissimo evento presso la sede di Roma della Società “Dante Alighieri” dal titolo “Gabriele Galloni, un'altra vita nuova” davanti ad un foltissimo pubblico e come ospiti personaggi del mondo letterario, poeti e artisti dello spettacolo.
A febbraio 2024 è nata “La Traccia – Gabriele Galloni APS” associazione senza scopo di lucro che la mamma Irma ha voluto creare per continuare a portare la parola di suo figlio ovunque in modo da tenere vivo il ricordo di questo giovane grande poeta.
Contatti di Irma e dell'associazione “La Traccia”: cell. 3409060623
e-mail: bacciirma@gmail.com
Instagram: latraccia_gabrielegalloni_aps
Le mie poesie
Gabriele Galloni, giovanissimo e promettente poeta è morto a soli 25 anni, lasciando dietro di se un grande turbamento, tristezza e pianti da parte dei tantissimi estimatori della sua opera e della sua famiglia. Dopo il trauma, la rinascita, quella rinascita portata avanti con coraggio e determinazione da sua madre Irma Bacci. Gabriele è più vivo e vegeto che mai nella mente di sua mamma. Il dolore più grande per una genitrice è quello di vedere morire il proprio figlio, poi lo strazio diventa voglia di affrontare nuovamente la vita, portare avanti il tesoro letterario lasciato in eredità dal compianto figlio/poeta. Trasformarsi in lui. Vivere e sentire per lui. Tramite Irma, impariamo a conoscere meglio Gabriele Galloni.
Dal libro “Bestiario dei giorni di festa”
Il camaleonte
Somiglia sempre a quello che non è.
A volte è un albero, a volte un’altra bestia –
di notte capita che sembri me.
Dal libro “In che luce cadranno”
I morti tentano di consolarci
ma il loro tentativo è incomprensibile:
sono i lapsus, gli inciampi, l’indicibile
della conversazione. Sanno amarci
con una mano – e l’altra all’Invisibile
I ragazzi alla spiaggia di Focene,
insieme incontro all’onda sonnolenta
che ritornando bagna loro il fianco
adolescente. È questa vita, lenta,
la sua illusione qui della durata
eterna. Quando ciò che resta è il bianco
della parete a fine di giornata;
il mese placido, tempo che viene,
i ragazzi alla spiaggia di Focene.
Dal libro “La luna sulle case popolari”
Fuggono lieti, lieti e spensierati
Fuggono lieti, lieti e spensierati
gli amanti in questa sera
di primavera
fra verdi boschi, fra deserti prati:
madre verginità,
le voluttà
dei giovani suoi figli senza veli.
E ovunque è un suono dolce di piacere,
un arpeggiare lento
di luci e vento:
il più lieve, il più lieto miserere.
È vicina l’estate. Cova il fiume,
all’ombra dei giuncheti,
baci segreti
senza memoria, il riflesso di un lume.
Io non ti domandavo; solamente
ascoltavo in silenzio, interrompendoti
per mostrarti le foto che prudente
ti coglievo di spalle. E riprendendo
perdevi sempre il filo; ti arrabbiavi
ma un attimo, per finta: ché ignorandomi
presto ricominciavi.
Le corse a perdifiato tra i canneti;
l’eco pomeridiana e l’eco a notte.
L’animale brusio e le sue interrotte
chiamate; e certi libri di poeti
scovati in biblioteche sotto il mare.
Sorge la luna, calma sopra il mare
Sorge la luna, e calma sopra il mare
Distende i suoi tentacoli di perla
A poco a poco, tanto che a vederla
La si direbbe, immobile, danzare.
Nient’altro che il silenzio tutto intorno.
Il porto, la spiaggetta, la pineta
Carica d’ombra, la stradina quieta,
Il bar dal giardinetto disadorno.
Non senti? Il canto delle stelle ha un suono
Di campanili a festa, un suono lieve
Che pure spezza il buio, un suono breve
Di cui si perde l’eco: un suono, un suono...
Sorge la luna, calma sopra il mare.