Sulle ali della musica: Arturo Toscanini

di Lucia Rota
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A Parma la musica è di casa.  Grandi  musicisti come Paganini , Giuseppe Verdi e Arturo Toscanini sono legati a lei. Il 2017 é l’anno di Toscanini.

“Beethoven, Verdi, Wagner sono geni, io sono solo un interprete e il mio compito è quello di cercare di rendere al meglio ciò che loro hanno scritto”. Parole di Arturo Toscanini.

Parole che un altro grande interprete, Riccardo Muti, racconta nell’incontro al Teatro Regio di Parma con il musicologo e biografo di Toscanini, Harvey Sachs, per i 150 anni dalla nascita di Toscanini il 7 dicembre. I festeggiamenti  si concluderanno nell’Auditorium Niccolò Paganini il 24/3/2018.

Al di là del torrente Parma ecco la  casa dove nasce nel 1867 “ una fetta di casa tra tante fette di case.Un corridoio stretto e lungo fino al cortiletto ombroso. Stanze, stanzette, antiche scale e ballatoi nei quali rieccheggiano i richiami dei genitori di Arturo…”

Il padre, sarto e corista, è un garibaldino e appena  possibile  segue Garibaldi. Il piccolo trascorre  buona parte dell’infanzia con i nonni materni. A 11 anni ottiene un posto gratuito nella scuola di violoncello al conservatorio di Parma dove si diploma  nel 1885.L’anno dopo è a Rio con un’orchestra italiana. Durante l’esecuzione dell’Aida  il direttore brasiliano Miguez lascia il podio perché contestato dagli orchestrali. Al grido :” Ch’al vaga su lu Toscanen!“ Toscanini lo sostituisce con grande successo.Inizia così un giro trionfale nei maggiori teatri  in Europa e in America . A soli 31 anni diventa direttore d’orchestra  alla Scala di Milano.

Sotto la sua guida si raggiungono  altissimi livelli. Non sopporta che si facciano le cose con leggerezza e spesso  è in dialetto parmigiano che esplode nelle invettive contro l’orchestra e i cantanti se, durante le prove, qualcosa non va come intende lui. Nel 1901 eccolo di nuovo  a Milano.  Novecento cantori da lui diretti, attaccano il coro del Nabucco “Va pensiero” durante il trasporto della salma di Giuseppe Verdi nella Casa di Riposo per musicisti, mentre migliaia  di persone presenti  si uniscono cantando .

Tra il 1908 e il1915 dirige il Metropolitan  di New York. Allo scoppio della prima guerra mondiale si trova in Italia. Interventista convinto , si spinge con una  banda militare quasi in prima linea. Nel 1930 è a Bayreuth , unico direttore d’orchestra non tedesco a dirigere Wagner.

L’anno dopo è aggredito e schiaffeggiato da un gruppo di giovani fascisti prima di un concerto  a  Bologna  perchè si è rifiutato di eseguire “Giovinezza”. Lascia l’Italia per l’America. Nel febbraio del 1946 si decide di tornare in Patria  per dirigere il concerto inaugurale della Scala ricostruita dopo la guerra . Nel 1952 ormai ottantacinquenne sempre alla Scala, si deve accomiatare dal pubblico italiano e due anni dopo  con la memoria non più cosi brillante come una volta e con gli occhi e le gambe molto logorati, Toscanini dirige in pubblico per l’ultima volta un concerto wagneriano con la NBC a New York.  La mattina del 16 gennaio 1957 dopo una bella festa di San Silvestro passata tra familiari e amici muore. Mancano poche settimane al suo novantesimo compleanno.

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