Cento anni fa moriva a Copenaghen il pittore Kristian Zahrtmann che visse una parte della sua vita in Italia ed in particolare a Civita d’Antino, piccolo paese nascosto tra le montagne abruzzesi. E’ proprio a Civita d’Antino che l’artista è stato commemorato recentemente.
Il pittore danese scese in Italia nella seconda metà dell’800. Dopo Roma,il pittore andò in altri luoghi come Portofino, Pistoia, la Costiera Amalfitana,Sora e Civita d’Antino.
Fu amore a prima vista, stregato dalla posizione del paese, una terrazza isolata e come sospesa nella Valle Roveto, a oltre novecento metri d’altezza, al centro di una corona di montagne
Dei circa duecento allievi del maestro, provenienti dall’intera Scandinavia, almeno la metá lo seguì anche a Civita d’Antino, con soggiorni più o meno lunghi, soprattutto nel periodo estivo.
Seguirono il maestro anche amici artisti come P.S.Kroyer, P.Skovgård e altri.
Il paese che allora contava duemila abitanti, rappresentava un luogo appartato, isolato dal mondo, raggiungibile solo attraverso una tortuosa mulattiera che saliva al paese dal fondovalle.
Zahrtmann era attratto dalla luminosità dei paesaggi, dall’innato senso di ospitalità della popolazione e dalla disponibilità di modelli.
Durante la commemorazione sono stati letti alcuni scritti con cui Kristian Zahrtmann descrive il suo primo soggiorno ed è stata presentata una cartolina che riproduce un quadro di Johannes Wilhelm, in cui l’artista è ripreso mentre dipinge nell’ affollata piazza di Civita d’Antino. Intorno al maestro una comunità ammirata e incuriosita.: i popolani, i notabili del luogo e colleghi nordici. Sullo sfondo le montagne e il cielo, di un blù fresco