Tanti e tanti anni fa, in una stalla un po’ malandata, viveva un vecchio Bue, di nome Gualtiero. Le sue giornate scorrevano lente e tutte uguali : si svegliava la mattina tardi, beveva la sua acqua stagnante, e mangiava un po’ del suo fieno. Dopo, una bella passeggiata e finalmente il pisolino. E il pomeriggio la storia si ripeteva.
Ma un giorno…
Un giorno, durante la sua solita passeggiata mattutina, accade qualcosa di strano : mentre passeggia tranquillo con la sua andatura lenta e pesante, vede da lontano uno strano movimento di ali, un uccello gigantesco dalle grandi piume scure che si agita e si dimena come in preda ad una trappola che cerca di liberarsi. Gualtiero, un po’ incuriosito, e un po’ spaventato, si avvicina mesto e solo quando è a pochissimi metri dal grosso uccello indemoniato si accorge che la sua zampetta è rimasta impigliata in una radice. “Chi sei?”- gli urla Gualtiero – ” e come hai fatto a rimanere impigliato in quella radice?”
L’uccello non curante di quella voce continua a barcamenarsi a sbattere le sua grosse ali per cercare di liberarsi.
“Se non mi dici chi sei non posso aiutarti! E’ una mia regola!” – ribatte Gualtiero, che quasi si inizia ad innervosire. Quello sbattere di ali turba la sua serena e quotidiana passeggiata.
Anche a quelle parole l’uccello tuttavia non desiste, continua a sbattere le ali, sempre più forte. Ma mentre Gualtiero, ormai indispettito fa per andarsene, ecco che l’uccello inizia a parlare : “Arrete s’il te plait! Sono l’uccello Grifone, e vengo da paesi molto lontani..” A queste parole Gualtiero quasi compiaciuto si ferma, ma senza voltarsi, e con toni decisi ma pacati chiede : “e come hai fatto ad impigliarti in quella radice?”
L’uccello Grifone seccato risponde “Zut! è stato un incidente, è successo .. vieni ad aiutarmi!!”
Gualtiero si gira lentamente, invertendo il senso di marcia e piano piano arriva di nuovo a pochi metri dal grosso uccellaccio maleducato. Lo guarda scuotendo la testa.
“Zut! Perchè scuoti la testa in quel modo? Aiutami, non vedi che sono impigliato?” gli dice il Grifone.
A queste parole Gualtiero…
A queste parole Gualtiero scuote la testa ulteriormente, poi si china lento verso la radice e con un morso la strappa dal terreno liberando l’uccello Grifone che con un grande slancio vola in alto e non torna più indietro.
Gualtiero lo osserva sparire tra le nuvole per qualche istante, poi scuote la testa e riprende la sua passeggiata mattutina, lenta e pesante, proprio come piace a lui.
Mentre fa per andarsene sente una vocina flebile flebile che gli urla : “Ehi! Pss.. tu!! Perchè l’hai fatto?”
Si guarda intorno e non vedendo nessuno fa per andar via.. quando..
“Ehi!! Siii Si dico a te! Sono qui! Qui sotto, non mi vedi??”
Un bruchino piccino piccino si agitava meticolosamente per farsi vedere. “Ah!- esclama Gualtiero – E tu chi saresti?”
Il bruchino con fare goffamente elegante, si inchina e dice : “Sono Bruno il Bruco, ma tutti mi chiamano Il Barone. E tu sei..?” – “Ciao bruco Il Barone, sono il Bue Gualtiero ma tutti mi chiamano Bue Gualtiero. Eh Eh! Cosa posso fare per te?” ribatte scherzosamente Gualtiero.
“Perchè lo hai fatto?? ma siii ?? perchè hai liberato quell’uccellaccio imbalsamato? Uno cosi maleducato meritava le bastonate altro che una piccola radice!!” – chiede curioso il bruco! “non ti aspettavi mica che ti ringraziasse vero? Era ovvio che scappasse via!”
Il Bue Gualtiero ascolta con interesse il bruco, poi fa un cenno di saluto e riprende il suo cammino e con un sorriso leggero e soddisfatto è pronto per il suo abituale riposino.
La morale : non importa come gli altri si comportano con noi, ciò che conta è agire in base a ciò che noi riteniamo sia giusto.
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